I preset: perché farne uso?

Perché un videomaker (un content creator o qualsiasi montatore video anche amatoriale) dovrebbe affidarsi ai preset? Che vantaggi porta? E’ sempre meglio usare i preset in un progetto video o è sempre meglio personalizzare il lavorato in base alle esigenze del cliente?

In questo articolo risponderemo a queste tre domande, prendendo in considerazione le dinamiche e le situazioni più comuni che si possono presentare tra videomaker e cliente.

Iniziamo con la situazione più comune: un videomaker viene contattato da un cliente “informale” (un conoscente o una persona alla mano) per la realizzazione di un videoclip musicale o un video spot per il web che ha lo scopo di promuovere l’immagine, l’attività o la personalità del cliente. Quest’ultimo non ha molte richieste in merito e lascia per il 70/80% carta bianca al videomaker, in quanto si ritiene per nulla esperto del settore e si basa solamente sui risultati del professionista pubblicati sul suo sito o canale Vimeo/Youtube. Di solito, le espressioni del cliente “informale” sono: “Mi piacciono quei grafici delle interviste, mettile anche nel mio video”; “Che belli questi effetti di luce, si possono fare?”.

Il videomaker, in base alle poche richieste e all’idea di video del cliente, si mette a lavoro. Dopo aver fatto tutto il necessario per la pre-produzione e produzione (quindi storyboard, set e riprese in breve) arriva il momento di importare le clip dalla videocamera al pc e preparare già il progetto del montaggio. Essendo i preset elementi di supporto per il video, vengono considerati dopo aver fatto il montaggio del video del cliente e sono spesso video molto brevi da posizionare al livello superiore del montato principale. Supponiamo che il videomaker abbia tanti clienti in sospeso, quindi progetti ancora in fase di realizzazione, e le scadenze sono tutte in date vicine: la soluzione migliore per non ritardare le consegne è quella utilizzare effetti predefiniti facilmente modificabili, velocizzando drasticamente la fase di montaggio e risparmiando tempo per dedicarsi anche agli altri progetti. Infatti, la personalizzazione di determinati effetti causa spesso ore di lavoro in più e spese aggiuntive, quando invece i preset possono essere reperiti gratuitamente (o a prezzo contenuto) senza fare la fatica di crearsi un set apposito per realizzarli: ad es. i lens flares e i vfx presenti anche su Toolvidz sono quasi tutte riprese sul set (Il pack “Ink” qua sotto è una ripresa di vernice nera su una lastra di plexiglass, il pack “Stereoscopic” sono riprese su sfondo nero e vari giochi con fonti di luce).

Dopo la fase di rendering e quindi la successiva consegna del progetto, il cliente “informale” apprezzerà il lavoro svolto senza chiedere altro o al massimo qualche modifica semplice come il cambiamento del colore delle lower thirds o delle luts.

Passiamo ora ad una situazione anch’essa piuttosto comune: il cliente ora è un direttore d’azienda o una figura comunque più professionale, con delle richieste specifiche e puntigliose. Il videomaker dovrà tenere conto di tutte le richieste del cliente e soddisfarle sotto ogni aspetto. In questo caso, se le richieste non sono tante il videomaker sceglierà come soluzione migliore la personalizzazione dei vari effetti citati dal cliente; se le richieste sono tante il videomaker molto più probabilmente sceglierà entrambe le opzioni, quindi la personalizzazione di alcuni effetti (di solito quelli più immediati da creare) e l’acquisto di preset ad hoc per altri effetti (più complicati e lunghi da creare da zero). Alla fine, al cliente interessa solamente il risultato finale del progetto video e grazie alla professionalità del videomaker sarà prima o poi soddisfatto. I tecnicismi non sono affare suo, anche nel caso in cui chieda di fare delle modifiche ulteriori. Considerando questa ultima frase, le modifiche più facili da attuare sono quelle sui preset, mentre con gli effetti personalizzati c’è il rischio di non poter lavorarci più. Può capitare addirittura che per poter “modificare” gli effetti personalizzati bisogna applicare una sostituzione con un preset che si avvicini alla natura dell’effetto.

Quindi alla fine, i preset sono sempre una fonte molto utile per chi lavora nell’ambito del videomaking: tenerli con sé o realizzarli per sé per poi riutilizzarli per altri progetti (o venderli qui su Toolvidz 😉 )è sempre conveniente. Permettono un’ottimizzazione migliore sul tempo di lavoro e, essendo in un’era di tecnologia avanzata e sempre all’avanguardia, migliorano la qualità del videoclip, anche se erroneamente si pensa che l’utilizzo di effetti predefiniti sia sinonimo di incapacità creativa e poca professionalità. Essendo comunque prodotti realizzati da professionisti del settore non si può parlare di poca creatività e di qualità scadente, anche perché il videomaker esperto sa riconoscere un prodotto buono da uno cattivo e per nulla funzionale. Ovviamente, saper maneggiare i preset è una componente importante, nessun elemento può essere usato in modo randomico senza conoscerlo bene (e come ogni pack che si rispetti devono esserci delle istruzioni basilari su come utilizzare quei preset).

E voi, cosa ne pensate dei preset? Ditecelo qua sotto nei commenti! Se vi è piaciuto questo articolo condividetelo con i vostri colleghi e confrontate le vostre esperienze di lavoro con quelle delle persone che hanno dichiarato quanto scritto.

Daniele Bevilacqua, CEO/Founder

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